Siamo sicuri che quasi chiunque risponderebbe “sì” a questa domanda: i gatti sono animali indipendenti, non hanno bisogno di tutte le attenzioni che si riservano ai cani, non devono uscire più volte al giorno, etc. Questo è ciò che pensa la maggior parte della gente, ma siamo davvero sicuri che sia così e che un gatto possa rimanere a casa da solo, anche per periodi brevi? Scopriamolo insieme.
Chi lavora fuori casa tutto il giorno tende a scegliere, come animale domestico, il gatto, con l’idea che questo peloso possa rimanere solo senza soffrire di solitudine. Con cibo e acqua a sufficienza, il gatto si appropria degli spazi della casa e vive “da single” felice e contento.
È sicuramente vero che i felini sono creature indipendenti e che, come tale, un gatto può rimanere da solo a casa, ma perché non inizi a soffrire di solitudine, le ore continuative in cui questo può avvenire non dovrebbero superare le 8 o 9 al massimo, per un esemplare adulto.
Il discorso può variare un po’ da razza a razza, ma tendenzialmente i gatti amano stare con i loro umani, anche se talvolta non lo danno a vedere…
Quindi va bene lasciare il gatto solo a casa per alcune ore al giorno, ma quando arriva il momento delle vacanze o quello in cui sei via anche solo per un paio di giorni, è necessario ricorrere ad alcune accortezze che non facciano sentire il tuo amico peloso abbandonato a se stesso.
Quante ore può stare a casa da solo un gatto?
Secondo gli esperti, un gatto adulto può rimanere a casa da solo anche fino a 8/9 ore, mentre un cucciolo non più di 2/3 ore.
Come tutti gli animali domestici, un micino ha bisogno di attenzioni e di un inserimento graduale nel contesto casalingo; e questo assume un valore ancora maggiore nel momento in cui il gattino non ha altri animali di riferimento.
Capita spesso, infatti, che i micetti combinino qualche pasticcio, ad esempio, arrampicandosi sulle tende, rifacendosi le unghie su divani e poltrone o lasciando le loro deiezioni in giro per casa. La colpa non è imputabile a loro, quanto alla mancanza di una vera e propria educazione impartita dal padrone, che potrebbe dipendere anche dalle sue assenze prolungate.
Se hai dubbi su come educare il tuo gattino fin dai primi mesi di vita, potresti pensare di rivolgerti a un esperto, come i professionisti che trovi sul sito www.scuolapet.it e che possono darti delle indicazioni preziose per instaurare, col tuo pelosetto, un meraviglioso rapporto.
Un gatto adulto, come dicevamo, può rimanere da solo a casa circa 8/9 ore o fino a una giornata intera, nel caso di impegni inderogabili, ma questa deve rappresentare l’eccezione e non la regola al proprio stile di vita, per evitare che il gatto soffra di solitudine.
Da non trascurare è la tua assenza quando il gatto in questione è anziano: più un micio presenta problemi, come quelli legati all’eta, ma anche ai malanni, alle terapie o agli handicap, minore dovrebbe essere il tempo che passa da solo.
Cosa fare per abituare il gatto a stare a casa da solo
Far abituare il gatto a stare a casa da solo, anche per poche ore, è importantissimo, perché, pure se si lavora in smart working, le uscite nel corso della giornata ci sono sempre: tra spesa, palestra, famiglia, amici, la vita quotidiana della maggior parte delle persone prevede attività fuori casa, anche se non strettamente lavorative.
Per aiutare il tuo gatto a non disperarsi per la tua assenza, un’ottima strategia è quella di uscire spesso per poco tempo e di allungare la permanenza fuori casa sempre di più, ma gradatamente. In questo modo, il gatto, pur restando solo a casa, non avvertirà il senso di abbandono. Se si tratta di un cucciolo, si deve partire da massimo un’ora al giorno, per aumentare fino a 2 o 3 ore, ma non di più. Dopo i 4 mesi di età, il gattino può stare da solo fino a 4 ore al giorno, sempre arrivandoci gradualmente.
Per verificare se il tuo peloso sta soffrendo molto per la tua assenza, devi fare attenzione ad alcuni segnali, come la perdita di peso o di pelo, l’alimentazione forzata e difficile, il miagolio persistente per attirare la tua attenzione oppure, ancora, l’urina trovata fuori dalla lettiera. In questi casi, è bene rivolgersi a un veterinario che aiuti a capire se la causa di tutto ciò è fisica oppure psicologica.
Come preparare gli spazi quando si lascia il gatto a casa da solo fino a due giorni
Prima di lasciare un gatto a casa da solo, è necessario che lo spazio domestico sia adeguatamente preparato, sia perché non si faccia male, sia perché non faccia danni.
La prima cosa a cui pensare è, naturalmente, come fare in modo che non ci siano pericoli. Quindi, sarà necessario eliminare i cavi elettrici scoperti, che possono essere masticati o diventare una trappola dalla quale non riuscire a liberarsi; gli oggetti non ben sistemati su tavoli o mensole vanno messi in sicurezza, perché non cadano addosso al peloso in esplorazione e anche il cibo che potrebbe fargli male va messo sotto chiave.
Un gatto ha bisogno di sentirsi sicuro, per cui è fondamentale che abbia una cuccia, un tiragraffi con cuccia o anche un armadio o una spazio suo dove rintanarsi, quando si sente minacciato, per esempio da rumori che non riesce a identificare. La fuga per via di uno spavento è tipica degli animali e, quindi, anche dei gatti, per cui agevolarli con uno spazio protetto in cui possano rifugiarsi, li aiuterà a superare le ore in cui stanno da soli. Solitamente, quando è da solo in casa, un gatto si dedica all’esplorazione, ma anche al gioco: per questo, è importante lasciargli delle palline, dei tiragraffi e dei giochini, che catalizzeranno la sua attenzione, proteggendo i tuoi mobili… La temperatura dell’ambiente, poi, dovrà essere in linea con le sue esigenze, quindi non troppo calda o fredda, in base alle stagioni. Naturalmente, non va mai dimenticata la lettiera, che deve sempre essere pulita e facile da trovare. E dovrà anche essere singola: se hai più gatti, a ognuno la sua, insomma. Per finire, non potranno mai mancare il cibo e l’acqua, da posizionare in luoghi facilmente raggiungibili. Ai gatti piacciono molto i dispenser automatici, in cui l’acqua scorre con ritmo continuo. Per il cibo, consigliamo quello secco, perché i croccantini possono stare all’aria anche fino a 48 ore.
Se il tuo gatto è abituato a uscire, è molto importante che sia dotato di un microchip o di una targhetta con nome e numero di telefono, da usare in caso di smarrimento.
Diciamo che questo è quanto si può fare, quando si lascia un gatto in casa da solo fino a due giorni. Ma dopo?
Cosa fare quando si lascia un gatto da solo più di due giorni
Se hai in programma di lasciare il gatto a casa da solo più di 48 ore, è assolutamente necessario che qualcuno vada a fargli visita per coccolarlo un po’, pulire la lettiera e dargli cibo e acqua freschi. Che si tratti di un amico, di un parente o di un catsitter, la sua presenza giornaliera è determinante per la salute del tuo peloso. Se pianifichi le tue vacanze di qualche settimana, ti conviene contattare qualcuno di cui hai estrema fiducia, anche perché dovrai lasciargli le chiavi di casa e la responsabilità del tuo pet…
Per il tuo gatto a casa da solo, vedere qualcuno ogni giorno potrebbe essere il modo per permettergli di confrontarsi meglio con la sua solitudine e soffrire di meno in tua assenza.
Ricorda che, a differenza dei cani che vengono spesso portati in “pensione”, sradicare un gatto da casa, anche solo per due settimane, non è una buona idea e potrebbe avere ripercussioni pesanti sul suo stato di salute anche psicologica.